Balilla Bolognesi - ultimi interventi
Balilla Bolognesi - 10-02-2005
Balilla era il soprannome di Giambattista Perasso (Genova 1735 - 1781), il ragazzo che prese parte al celebre episodio del 5 dicembre 1746 avvenuto a Genova occupata e angariata dalle loro prepotenze. In quel giorno, nel rione di Portoria, un gruppo di soldati austriaci stava trainando un pesante cannone, che per il fango presente nella strada si era bloccato. Allora questi soldati obbligarono, a colpi di frusta, molti passanti a spingere e trainare questo cannone, insultandoli e percuotendoli ferocemente. L'adolescente Giambattista, accortosi di questo, prese un sasso e lo scagliò con forza verso i soldati austriaci gridando "Che l'inse ?". Da questo gesto ebbe inizio l'insurrezione popolare che scacciò definitivamente gli austriaci.
Questa è la storia dell'intrepido "Balilla".
La propaganda fascista si impossessò di questo fatto e nell'anno 1926 fondò l' Opera Nazionale Balilla con lo scopo di inquadrare ed istruire i fanciulli Italiani nell'ideologia fascista, inculcando l'idea che i fanciulli italiani dovevano essere tutti come "Balilla ". Io sono stato battezzato con questo nome per due motivi.
Balilla Bolognesi - 03-02-2005
Mi chiamo Balilla Bolognesi , nato il 2 0ttobre 1921 a Esanatoglia ( Macerata ) , risiedo a Esanatoglia (Mc)

Soldato del I° Reggimento Genio , alla data dell’8 settembre 1943 mi trovavo in territorio francese, a Modane , proveniente da Sisteron ( Delfinato ) , dove il mio reparto , facente parte della IV armata , era dislocato dal dicembre del 1942 . Dopo l’avventura del ritorno a casa , sono stato “ sbandato “perciò non ho risposto alla chiamata dell’Esercito della Repubblica di Salò .
A seguito di rastrellamento effettuato a Esanatoglia ed in altri paesi dell’Alto Maceratese , il 5 maggio 1944 , sono stato deportato in Germania e costretto ai lavori forzati nel Lager 1 di Kahla ( Turingia ) . Sono rientrato a casa il 26 luglio 1945 .
Dal 1988 al 2003 ho scritto 3 diari riguardanti la mia vita di soldato e di deportato ; sono la storia di avvenimenti che vanno dal 25 luglio 1943 al 26 luglio 1945 . Questi diari , li ho scritti per uso famigliare , perché destinati ai miei due figli e ai miei due nipoti .
Con molto materiale da me fornito all’Istituto è stato possibile approntare una mostra a Macerata , nell’aprile del 2002 , intitolata “Kahla - L’altra deportazione – Lavoratori forzati da Macerata alla Germania di Hitler “, la mostra poi , nel gennaio del 2003 è stata approntata a Castelnovo ne’ Monti prov. di Reggio Emilia ed in questi giorni , in occasione della Giornata della Memoria , a Tolentino Intanto qualcuno ha letto questi diari e , cosa per me incredibile, sono risultati interessanti perciò mi sono stati richiesti e li ho inviati , prima ancora che venissero pubblicati in un libro, al Sig . Patrick Brion del Ministero della Difesa del Belgio; all'Associazione “ Reimahg Verein “ di Kahla; all' Istituto di Storia Contemporanea di Como; al Comune di Castelnovo ne’ Monti ( Reggio Emilia ); ai famigliari di ex Deportati della prov . di Pisa; ad una studentessa Tedesca , Ulrike Kaiser , laureanda all’ Università di Jena , che è venuta appositamente dalla Germania , fino a casa mia , ad intervistarmi per la sua tesi di laurea .
E naturalmente , all’Istituto Storico della Resistenza “ Mario Morbiducci “di Macerata che grazie al continuo impegno del Suo Presidente avv. Bruno Pettinari , della prof . Adriana Pallotto , della compianta prof . Alessandra Fusco , prematuramente scomparsa , ed infine il paziente lavoro della curatrice prof . Annalisa Cegna , hanno reso possibile la pubblicazione di questo libro , con il contributo finanziario del Comune di Esanatoglia e , credo , di altri enti .
Il libro è stato presentato presso la Sala Consigliare del Comune di Esanatoglia in occasione delle due manifestazioni indette dalla Provincia di Macerata per la ricorrenza del 25 aprile 2004 , in seguito a Matelica , a Tolentino , in Ancona , e sabato 22 gennaio 2005 a Iesi .
E’ stato recensito da diversi giornalisti , molto positivamente . Sono stato intervistato per la T.V da incaricati dell'Istituto di Storia Contemporanea di Como , poi a Kahla nel 2003 , durante l’annuale commemorazione da una T.V. tedesca ed inoltre un giornalista tedesco , venuto a conoscenza della mia storia , ha redatto un articolo con foto sul mio conto . Poi ,per il 25 aprile 2004 sono stato intervistato da Rai 3 Regione . Ho avute anche molte attestazioni di consenso , scritte e telefoniche .
Sono onorato , confuso e meravigliato da tutto questo interesse per il mio modesto lavoro ; sarà perché finora si è scritto, si è visto in T.V. per la maggior parte “ E GIUSTAMENTE “ , dei campi di sterminio, ma nessuno ha mai parlato di quest’altra deportazione , che pure ha avuto migliaia di morti ; basti pensare che nei “ Arbeitslager “ della famigerata impresa “ Reimahg “nella zona di Kahla sono morti circa 6000 deportati su un totale di 15000 provenienti da 9 nazioni europee , e questo in soli 12 mesi , dall’aprile 1944 all’aprile del 1945 .
Erano i nostri compagni di prigionia e di lavoro che non hanno avuto , come noi , il bene del ritorno in Patria ; erano quasi tutti ragazzi nel fiore degli anni . Sono rimasti lassù , sepolti ammucchiati in fosse comuni , senza nessuno che li ricordi , senza un fiore , senza nome : ricordiamoli ora con affetto .
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